Fondazione Bussolera Branca

LA PROMOZIONE

DELLA CONOSCENZA

La Fondazione Bussolera Branca ha, tra i suoi scopi, la promozione della conoscenza.
Per questa ragione promuove e diffonde studi, ricerche e pubblicazioni nell’ambito dell’enologia e delle altre specialità dell’agricoltura e dell’industria di trasformazione dei prodotti agricoli, con particolare riferimento alle produzioni lombarde.

LO STUDIO SULLA REPUTAZIONE ENOICA DELL'OLTREPÒ PAVESE

Oltrepò Pavese, territorio «che non vale la pena» (secondo un pregiudizio diffuso), ma che deve ripartire dal vino con una nuova mentalità vincente se desidera avere un futuro.
Per capire quali problemi incidano sull’immagine bassa dell’Oltrepò, la Fondazione Bussolera Branca di Casteggio ha affidato a Demoskopea, uno "Studio sulla reputazione enoica" (ricerca condotta da Paola Rossi, ora titolare di un importante istituto milanese).    
"L'indagine è stata fortemente voluta dalla Fondazione - spiega il presidente Fabio Cei - il nostro obiettivo è che il lavoro aiuti il territorio a trovare soluzioni efficaci. L'Oltrepò è un sistema complesso, non servono soluzioni ecumeniche".

GLI OBIETTIVI MESSI IN LUCE DALLA RICERCA
Dodici gli obiettivi immediati che la ricerca mette in luce dopo aver raccolto centinaia di opinioni e riflessioni:

  1. esportazioni (attrarre importatori e presidiare le fiere estere);
  2. lavorare sui marchi, non sul vino sfuso o sui vitigni («Cruasè è stata un'operazione di portata storica»);
  3. rifiutare la proposta multipla e polverizzata per puntare solo su alcuni vitigni («il resto verrà a rimorchio»);
  4. coordinare le rappresentanze d'interessi (conflittualità permanente e tendenze centrifughe);
  5. impedire che la grande distribuzione posizioni il vino dell'Oltrepò come prodotto a basso prezzo;
  6. indirizzare la politica;
  7. contrastare l'autoreferenzialità;
  8. promuovere un territorio intero e non solo vini, castelli o ristorazione;
  9. costruire ed educare il cliente dell'Oltrepò e corredare i vini di racconti;
  10. proporre il miglior rapporto qualità-prezzo, con attenzione al consumatore;
  11. puntare sul Pinot nero nelle tre declinazioni: metodo classico, cruasè, rosso nobile;
  12. lavorare sulla bonarda con blocco di prezzo verso il basso.

Diversi e qualificati gli attori del territorio intervistati: Riccagioia, Consorzio di tutela, Distretto di qualità, cantine sociali, Regione, Provincia, Comune di Broni, Ascovilo, Confagricoltura, Camera di commercio e ristoratori vari. Poi gli esperti del settore, la voce produttiva oltrepadana: aziende vitivinicole classiche (con vigna e cantina di vinificazione), aziende viticole (che producono le uve e le cedono alle cantine sociali), cantine sociali, imbottigliatori e imprenditori.
«Una complicazione di attori - riassumono i ricercatori - che sfiora il caos e che rende scomposta l'immagine di un territorio agli occhi di un osservatore esterno».
In Oltrepò non mancano paesaggi, specialità alimentari e «qualche architettura», ma si presenta povero di strutture per l'ospitalità, di alta ristorazione, di collegamenti stradali e ferroviari, di opportunità escursionistiche e di eventi culturali.
«Nel rapporto fra elementi a favore e a sfavore - hanno riassunto gli attori del territorio - oggi vince la percezione di un territorio ove "non vale la pena" recarsi perché non riesce ad attrarre, in quantità apprezzabili s'intende, il cittadino lombardo diretto in Liguria, né il milanese deciso a trascorrere un fine settimana in campagna; fatica persino ad attrarre il pavese in gita domenicale».
Per cambiare la reputazione dell'Oltrepò, dunque, conviene fare affidamento non tanto sui residenti e sui nativi, ma sugli imprenditori che in Oltrepò hanno speso e perciò sull'Oltrepo scommettono per vedere i ritorni dei loro investimenti.
E poi in 13.600 ettari ci sono troppi vitigni: Croatina, Pinot nero, Barbera, Riesling, Pinot grigio, Moscato bianco e Chardonnay. Risultato: «offerta piatta e sfocata». Allo stesso tempo gli organismi associativi sono «innumerevoli»: cantine sociali, Consorzio di tutela, Distretto, Riccagioia, Enoteca , Coprovi, Strade del vino e Valore Italia, con «copioni sempre uguali nel tempo».
La ricerca commissionata a Demoskopea dalla Fondazione Bussolera Branca rappresenta dunque un solido contributo per alimentare il dibattito sui problemi e le sfide del territorio partendo, però,  da una ricognizione di opinioni e analisi svolta con severi  criteri metodologici.

Per consentire a tutti di accedere agli esiti dell'indagine, rispettando il principio di condivisione della conoscenza che è fondamento portante della Fondazione, rendiamo disponibile la ricerca.

IL RAPPORTO
Scarica il rapporto "Oltrepò pavese: studio sulla reputazione enoica"
(realizzato da Demoskopea per la Fondazione Bussolera Branca)